Tutto è cominciato così… io, Pier e Denis. Un sabato pomeriggio di primavera ci ritroviamo al bar. Subito ci mettiamo a pensare… Quest’anno dove si potrebbe andare in vacanza? Perché non organizziamo un bel giro in moto? Tutti d’accordo! Però bisogna studiare un itinerario… e allora via, sfogo alla fantasia, ed ognuno propone qualche idea.
Alla fine eccoci arrivati alla scelta… Attraversare tutta l’Italia da nord a sud per poi traghettare in Grecia e risalire attraverso i paesi balcanici. Passano pochi giorni, Pier ha già messo giù tutte le tappe e subito prenotiamo i biglietti del traghetto. Non ci credo ancora… è fatta! Ora bisogna solo fare il conto alla rovescia dei giorni che ci dividono dalla mattina della partenza…
E’ l’11 Agosto, sono le 6.00 ma sono già tre ore che sono sveglio e che aspetto. Tutto pronto… la moto è carica ed anche io lo son .tutto legato e sistemato… un ultimo controllo generale sperando di non aver dimenticato nulla… e via!
Ci troviamo tutti e tre a casa di Pier, che come si era detto, ci fa trovare pronto un buon caffè. Tra una risata, una battuta e la foto di rito da mandare agli amici che non sono potuti venire con noi è già l’ora di partire.
Prima tappa: arrivare in Toscana attraversando la Liguria, ovviamente non optando per l’autostrada per poterci godere maggiormente il panorama. Ormai è pomeriggio inoltrato, e dopo una giornata torrida passata in sella alle nostre motociclette, non avendo prenotato nulla, se non i biglietti del traghetto, ci mettiamo alla ricerca di un posto dove poter passare la notte. Dopo qualche telefonata troviamo un piccolo albergo che ci destina una stanza con cortiletto adiacente dove parcheggiare le moto. Dopo esserci goduti una bella doccia rigenerante ed una buona cena si va a dormire non troppo tardi… domani bisogna arrivare in Basilicata!!
E’ domenica mattina, si parte presto… Attraversiamo le campagne tra la Toscana e l’Umbria e subito mi accorgo di essere immerso in uno spettacolo talmente bello da sembrare a tratti quasi surreale. Tutte quelle distese di grano maturo, quelle colline non troppo accentuate, quelle strade con file di cipressi ai lati che sembrano tracciare un percorso e quei casali che spuntano ogni tanto qua e là mi rimarranno per sempre impressi. Purtroppo dobbiamo per forza procedere per un tratto in autostrada, anche perché dobbiamo essere sicuri di arrivare in tempo vicino alla Puglia, dove domani ci imbarcheremo. Attraversando le campagne della Basilicata con un caldo, che si fa sempre più insopportabile e che credo non dimenticherò mai, ci fermiamo ad una stazione di servizio per far il pieno di benzina, ma ci dicono che hanno finito il carburante. Poco male, pensiamo tra di noi, procediamo ancora un po’ e ci fermeremo al prossimo distributore. E così facciamo… arrivata ad un altro benzinaio ci viene data un’altra bella notizia… anche loro sono rimasti senza carburante… ecco… si… adesso la cosa comincia a farsi un po’ preoccupante!! Riusciamo a fare ancora un po’ di strada, ma alla fine, come temevamo una delle nostre moto si ferma… siamo rimasti senza benzina!
Pier ha ancora un po’ di riserva e allora decide di andare avanti lui alla ricerca di una soluzione. Io e denis, invece, ci fermiamo, e cerchiamo un po’ di ombra nella speranza di non finire arrostiti sotto il sole cocente del Ferragosto! Intanto abbiamo anche finito la poca acqua da bere e ci sentiamo proprio stremati… ma ad un certo punto sentiamo in lontananza il rombo di un’harley che si avvicina… Eccolo! E’ Pier! E’ riuscito a recuperare due bottiglie di plastica piene di benzina… ci siamo possiamo rimetterci in marcia! Facciamo un po’ di km e ci rechiamo in piccolo paesino di campagna dove finalmente riusciamo a fare tutti e tre il pieno alla moto e a fare il pieno anche noi! Entriamo nel primo bar che ci si offre davanti e quando ci chiedono cosa portarci, tutti e tre in coro rispondiamo “ dateci da bere per favore”!!
Penso di non aver mai patito tanto la sete come in quel pomeriggio! Ne approfittiamo e chiediamo al barista se nel paese c’è un posto dove poter passare la notte e subito lui ci trova una sistemazione… dopo avere trascorso, quella che sarà sicuramente la giornata più stancante di tutto il viaggio andiamo tutti a dormire.
E’ lunedì, oggi si traghetta! Ma prima di dirigerci verso Brindisi vogliamo fare una tappa a visitare Matera. Devo dire una città magnifica… ne avevo sempre sentito parlare ma non pensavo fosse davvero così bella. Anche se fa un caldo da morire, attraversiamo quasi tutta la città, ammirando questi magnifici scorci e i famosi sassi.
Adesso però è ora di andare… perché il traghetto non aspetta!! Nel primo pomeriggio arriviamo al porto dove da dove ci imbarcheremo. Dopo aver sbrigato tutte le pratiche ed un po’ di attesa ecco che ci fanno segno che possiamo procedere. Saliamo a bordo, parcheggiamo e con l’aiuto degli addetti leghiamo per bene le moto in modo che durante il tragitto non caschino a terra. Siamo a bordo… e subito ci diciamo che la notte la passeremo all’aperto e nel posto più alto della nave così da poter ammirare il cielo e sentire il rumore del mare. Peccato che però non sia stata la scelta più azzeccata… infatti durante la notte tira un vento quasi insopportabile ed allora decidiamo di trasferirci all’interno così da poter riposare almeno qualche ora. Il giorno seguente ormai ci siamo lasciati alle spalle l’Italia e davanti a noi ci troviamo Patrasso!! Siamo in Grecia!! Scendiamo dalla nave, e subito ci mettiamo in sella!
Dopo aver fatto un bel po’ di Km, nel pomeriggio ci mettiamo alla ricerca di una sistemazione. Non troviamo nessun albergo ma in compenso troviamo un buon campeggio dove in poco tempo montiamo le nostre tende.
Oggi è martedì, e il foglio di viaggio dice che oggi sarà la volta dell’Albania!! Dopo aver passato tutta la mattina in moto arriviamo finalmente alla dogana. Attendiamo una mezz’oretta e finalmente entriamo nel territorio albanese. Ci fermiamo al primo bar che troviamo, giusto per mettere qualcosa sotto ai denti, e subito capiamo che le persone qua sono super disponibili. Infatti ci spiegano subito dove andare per fare il cambio dei soldi. Oggi è anche la giornata del “navèt” (trattasi di una piccola barchetta simpaticamente da noi chiamata così in dialetto piemontese). La questione del “navèt” era già da un po’ che la portavamo avanti… e Pier già prima di partire ci aveva detto che una volta arrivati qua lo avremo utilizzato per guadare un piccolo fiume… e così è stato. Alla fine non era altro che una piccola zattera che grazie ad una serie di ingranaggi andava da una sponda all’altra del fiume trasportando persone e mezzi, anche di questo rimarrà un bellissimo ricordo.
Nel pomeriggio ci mettiamo alla ricerca di un posto dove dormire ma la cosa si fa dura! Non riusciamo a trovare né un albergo, né un qualsivoglia campeggio… e quindi pensiamo che questa notte dovremo montare la tenda in un campo lungo la strada e arrangiarci così. Ma la speranza è l’ultima a morire… e dopo svariate ricerche , e aver anche appoggiato la mia moto per terra (ringrazio ancora Pier e Denis che mi hanno aiutato a rialzarla… perché la mia electra glide da 450 kg senza di loro non sarei proprio riuscito a reggerla) troviamo un negozietto di prodotti alimentari che guarda caso affitta anche delle camere… e quindi ne prenotiamo subito una!! Ne approfittiamo anche del negozietto per fare un po’ di rifornimento di cibaria varia… tra cui anche dei peperoncini sott’olio (questi diventeranno famosi!).
E’ di nuovo mattina e ci dirigiamo verso le montagne albanesi. Devo dire che anche qui ho trovato dei paesaggi magnifici che tornerei volentieri a visitare. Oggi affronteremo anche la città di Durazzo e di Saranda. Qui è stata davvero un’avventura… attraversare queste città, con il traffico da delirio ed il caldo che si fa giorno dopo giorno sempre meno tollerabile è stata davvero dura. Alla fine è andata bene, nell’attraversare la città ci siamo persi di vista ma appena usciti dal caos e raggiunta la campagna circostante la città, ci siamo ritrovati e abbiamo continuato il nostro itinerario. Si è fatta però l’ora di pranzare e non trovando nell’immediato un locale, decidiamo di fermarci e di pranzare con i famosi peperoncini acquistati la sera prima al negozietto. E si, proprio così, il nostro pranzo di ferragosto è stato questo… e devo dire che non mi è affatto dispiaciuto, perché se voi vivete fino in fondo un viaggio on the road devi mettere in preventivo anche questo.
Il giorno dopo ci svegliamo abbastanza presto, dopo aver passato la notte in un albergo del posto, ci mettiamo in moto dopo aver fatto una breve colazione perché oggi arriveremo in Montenegro. Dopo avere passato la dogana ci ritroviamo in quel di Budva… paese fantastico in cui abbiamo avuto il piacere di scoprire l’isola di Santo Stefano (Sveti Stefan)… che è uno dei ricordi che porterò sempre con me in quanto bellissima e affascinante. Oggi abbiamo deciso di prendercela un po’ più con comodo e quindi ci fermiamo in paese per goderci un po’ di mare.
La mattina seguente, dopo avere dato una controllata generale alle moto, partiamo di buon’ora. Oggi è la volta della Croazia! Nel pomeriggio, dopo un bel po’ di strada, arriviamo in un paesino di mare chiamato “Trappano” che non si può non definire “Spettacolare”… dove camminando per le sue vie, sente la musica tipica del posto uscire dalle case e dai suoi locali. E proprio qui, ad un certo punto, scopriamo una piccola osteria, di quelle di una volta, con la pergola di uva per fare ombra e le sedie di legno impagliate. Ovviamente non ci mettiamo molto a concordare che quello è il posto giusto per concederci una bella birra fresca. Prima che faccia sera troviamo un campeggio in riva al mare dove in poco tempo montiamo le tende e ci sistemiamo. Alla sera, quasi intenti ad andare a riposare, sentiamo un rumore provenire dalle montagne appena dietro il campeggio, è strano… sembra quasi il lamento di una persona, e allora decidiamo di andare ad informare i gestori del campeggio… e con nostro grande stupore, veniamo a conoscenza che proprio in quella zona, quasi tutte le notti d’estate si sente il verso degli “sciacalli dorati” che scendono dalle montagne fino a valle. E’ difficile da descrivere, ma quel verso così forte e particolare me lo sento ancora nelle orecchie. Dopo esserci sincerati che la nostra pelle non era in pericolo, in quanto quel tipo di animali non attaccano l’uomo, ci andiamo a ritirare nelle nostre tende sperando comunque di non dover avere con loro un incontro ravvicinato durante la notte.
Il mattino seguente, come al solito, ci svegliamo abbastanza presto e dopo aver fatto un bagno al mare e colazione riprendiamo il cammino verso Dubrovnik e Spalato! Anche queste due città, sono state davvero sorprendenti e ci hanno ammaliato con i loro edifici storici, i loro monumenti ed i loro centri storici. nel pomeriggio ormai ci dirigiamo verso la Slovenia, che purtroppo, attraverseremo solo per un piccolo tratto, prima di rientrare in Italia. Dopo dieci giorni siamo di nuovo in territorio nazionale! Dopo aver preso un caffè in riva al mare di Trieste, ci dedichiamo alla ricerca di un albergo o campeggio per passare l’ultima notte, prima di rientrare il giorno seguente nelle nostre langhe. Dopo qualche tentativo non andato a buon fine, ci guardiamo tutti e tre negli occhi, e senza spendere parola ci siamo già capiti, e quindi complice anche la stanchezza dei giorni passati, decidiamo di fare un ultimo sforzo e di rientrare direttamente quella sera stessa.
Facciamo il pieno di benzina, entriamo in autostrada ed in tarda serata siamo di nuovo a Castagnole Lanze a goderci un’ultima birra tutti e tre insieme, stanchi morti, ma contenti di quello che ormai ci stiamo per lasciare alle spalle. Facciamo ancora due parole, ed ognuno poi si dirige verso casa sua. E’ finita la nostra avventura, dopo tanta attesa prima che cominciasse in un batter d’occhio è già volata via. Ci rimane però il ricordo dei tanti posti visitati, ma soprattutto il ricordo della strada fatta insieme, dei momenti vissuti, delle persone incontrate e delle emozioni provate. Adesso è ora di pensare al prossimo viaggio da fare… ovviamente On the Road!
Testi e Foto di Mauro Masoero
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